Il Protocollo di Intesa su base sperimentale triennale per la verifica, monitoraggio e controllo delle attività  illegali di pesca nel bacino del Fiume Po è stato sottoscritto lo scorso 30 giugno, ad Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d’ Ongina, in provincia di Piacenza,

Il primo accordo che risale a pochi mesi fa ed avviato con la Regione Emilia Romagna nella sede dell’Autorità  di Bacino distrettuale del Fiume Po a Parma,è stato replicato tra le Regioni Lombardia, Veneto e Piemonte e la stessa Emilia Romagna, le prefetture di Milano, Torino, Venezia e Bologna e naturalmente l’Autorità competente di bacino distrettuale rappresentata dal Segretario Generale Meuccio Berselli.

Il Po ha subito nel corso del tempo notevoli mutamenti, forti pressioni da parte dell’uomo e le specie ittiche autoctone ne hanno subito gravi conseguenze in particolare lo storione e l’anguilla. Inoltre si è verificato un progressivo aumento delle specie invasive aliene che hanno ulteriormente peggiorato il contesto e ridotto la presenza delle specie autoctone. Questo, unitamente alla fondamentale opera dell’apertura della infrastruttura di Isola Serafini nel piacentino e alla scala di risalita consente ora di ripopolare le specie autoctone, ma il fenomeno della pesca invasiva e del bracconaggio con modalità  gravemente inquinanti hanno creato un nuovo annoso problema che le regioni rivierasche oggi hanno deciso di affrontare seriamente sia firmando un protocollo, ma soprattutto avviando le azioni concrete utili alla lotta a questa pratica illegale.
In proposito il Segretario Generale di AdbPo Meuccio Berselli: Proseguiamo nel percorso di lotta strenua alla pesca abusiva e illegale, sempre al centro del coordinamento grazie anche al prezioso contributo dell’Assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli, coordinatrice della Consulta Interregionale