Tra gli obiettivi generali della Direttiva Quadro Acque (DQA) vi è quello di “impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico”. Lo stato ecologico di un corpo idrico, infatti è espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali. La tutela della qualità delle acque superficiali e sotterranee non può prescindere dall’integrità delle componenti che garantiscono la funzionalità fluviale, quali la struttura e le funzioni delle comunità biologiche e le condizioni geomorfologiche ed idrauliche medie del sistema fisico. D’altro canto, la Direttiva Habitat definisce lo stato di conservazione di un habitat soddisfacente quando la struttura e le funzioni necessarie al suo mantenimento a lungo termine esistono e possono continuare a esistere.

Si presentano i primi risultati ottenuti dall’attività di approfondimento tecnico-scientifico, svolta in collaborazione con le Regioni del distretto e con il supporto scientifico di ENEA – Laboratorio Biodiversità e Servizi Ecosistemici di Saluggia, finalizzata alla valutazione del livello di attenzione da destinare ai Siti Natura 2000 e le conseguenti priorità d’azione, nella programmazione di interventi di miglioramento ambientale. È stata definita una metodologia che si basa sull’importanza conservazionistica che i siti hanno rispetto alle loro componenti “acquatiche” in senso lato (ovvero habitat e specie di interesse comunitario determinate dalla presenza di corpi idrici). Tra gli obiettivi dello studio vi è stato quello di fornire un contributo per l’attuazione del PdG Po 2021 e di definire nuove strategie di intervento per l’applicazione integrata delle Direttive “Acqua” e “Natura” e per l’attuazione di politiche di tutela della Biodiversità.

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