Il bacino idrografico del torrente Enza e l’ambito geografico a questo connesso dal punto di vista ambientale, sociale ed economico costituiscono un territorio nel quale coesistono valenze e criticità la cui complessità risulta in buona parte già riconosciuta ma ancora non pienamente affrontata, tra le quali si riscontrano:

–  significative criticità idrauliche, morfologiche, ecologiche e di gestione delle risorse idriche nel contesto dei cambiamenti climatici in atto;

–  rilevanti potenzialità di riequilibrio integrato e sinergico delle diverse componenti ambientali e socioeconomiche.

Al fine di affrontare le criticità emerse in relazione ad eventi meteorici estremi, è emersa la necessità di studi e approfondimenti per individuare strategie di gestione della risorsa idrica atte a contemperare disponibilità naturale di risorsa idrica, domanda di risorsa idrica e raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dalla Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro Acque – DQA), da valutare in modo congiunto con gli ulteriori approfondimenti per la mitigazione e prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico.

Gli studi e approfondimenti che hanno interessato l’asta del torrente Enza, oltreché gli incontri e gli esiti dell’indagine territoriale rivolta ai potenziali portatori di interesse, hanno consentito di delineare con più precisione i principali fattori di criticità e opportunità che riguardano:

–  il tema della gestione della risorsa idrica in Val d’Enza nel breve, medio e lungo periodo, tenendo conto della crisi climatica in atto al fine di individuare modalità di gestione della risorsa idrica tese a contemperare la disponibilità naturale di risorsa idrica, la domanda di risorsa idrica e il raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dalla Direttiva 2000/60/CE, a partire dallo Studio sulla risorsa idrica in Val d’Enza che comprende diverse azioni sinergiche e incrementali per la possibile risoluzione del deficit idrico esistente, attuale e futuro, contemplando anche la possibilità di un invaso nella zona collinare-montana della Val d’Enza da valutare, per localizzazione, dimensioni e analisi costi-benefici, in sede di progettazione di fattibilità tecnico ed economica.

–  il tema della gestione del rischio da alluvioni e recupero idromorfologico in relazione alla individuazione e approfondimento dei necessari interventi per la mitigazione del rischio da alluvione, il recupero morfologico e la gestione attiva delle piene del torrente Enza, con specifico riferimento all’analisi delle caratteristiche idromorfologiche ed ambientali del corso d’acqua e delle sue tendenze evolutive, alla gestione dei sedimenti, il recupero morfologico, il potenziamento della laminazione naturale in fascia B anche tramite la valutazione della fattibilità tecnico-economica degli interventi di arretramento arginale, rimodellamento dei piani golenali e gestione della vegetazione funzionali al convogliamento della piena limite di progetto nel tratto arginato di valle, oltre alla valutazione di scenari di tracimazione controllata per la gestione delle piene superiori a quelle limite di progetto, nel tratto arginato a valle delle casse di espansione;

–  il tema della qualità del paesaggio fluviale con azioni di recupero e valorizzazione, oltreché di rafforzamento dell’identità delle Comunità e del loro senso di appartenenza al contesto in esame, così da assicurare azioni di tutela e valorizzazione dello stesso, attivando possibili sinergie tra il patrimonio naturale-paesaggistico e quello storico-culturale e mettendo a sistema le azioni della Riserva MAB Appennino Tosco Emiliano con quelle della Riserva MAB Po Grande.

Tali tematiche strategiche di intervento necessitano di essere approfondite in modo integrato, partendo dalle soluzioni proposte dagli studi richiamati e individuando eventuali modifiche e/o integrazioni alle stesse, in una logica di fattibilità tecnico-ambientale e socioeconomica da verificare opportunamente anche in relazione a scenari di cambiamento climatico.

Il Contratto di Fiume è lo strumento che, secondo quanto previsto dall’art. 68 bis del Dlgs 152/2006, persegue soluzioni integrate per “la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree”.

Il processo di definizione del Contratto di Fiume “Valle dell’Enza” è un processo di programmazione strategica e negoziata supportato dai seguenti obiettivi generali:

obiettivi generali territoriali:

–  recupero, mantenimento e miglioramento della qualità ecologico-ambientale e paesaggistica del corridoio fluviale;

–  minimizzazione del rischio idraulico;

–  utilizzo sostenibile delle risorse idriche;

–  sviluppo locale basato sulla qualità del capitale naturale offerto dal sistema fluviale.

obiettivi generali di governance:

–  condividere una visione strategica del torrente incentrata sul confronto

–  realizzare una gestione del torrente attraverso la fattiva integrazione tra gestione idraulica, qualità e disponibilità della risorsa idrica, qualità dell’ambiente fluviale e del territorio del bacino

–  attivare un processo di condivisione quale vero e proprio percorso di formazione e sensibilizzazione e riattivazione delle comunità locali.